Medaglie in Formula 1

Lo aveva annunciato circa dieci giorni fa, e il suo progetto sembra che andrà in porto: nel 2009 in F1 sarà introdotto il sistema di assegnazione di medaglie al posto dei punti. Lo ha confermato oggi a Londra Bernie Ecclestone, patron della Formula One Administration. La proposta, già accettata dai team, dovrà passare al vaglio del Consiglio Mondiale della Fia che si riunirà a dicembre per ratificarla, eventualmente. «Credo che la cosa si farà - ha detto Ecclestone - Tutti i team sono contenti. La ragione di questo cambio è che sono stanco di sentire la gente parlare del fatto che in F1 non si sorpassa. Se non ci sono sorpassi non è colpa dei circuiti o delle persone coinvolte, il fatto è che i piloti non sentono la necessità di sorpassare. Se uno è in testa e l'altro è secondo, quest'ultimo non correrà il rischio di finire fuori strada e non farà cose stupide per guadagnare due punti in più. Se invece c'è in palio una medaglia d'oro sorpasserà, perchè il titolo si vincerebbe con il maggior numero di medaglie conquistate».
SPETTACOLO ASSICURATO - Secondo Ecclestone il nuovo sistema garantirà più spettacolo e gare più combattute. «Quest'anno abbiamo visto in parecchie occasioni Hamilton che non ha sorpassato Massa per questo motivo - ha aggiunto -. Spero che questo nuovo sistema sia approvato dalla Fia per il prossimo anno». E se un pilota vincesse sei gare ma non finisse tutte le altre, mentre un altro pilota finisse sempre secondo sarebbe giusto che il titolo andasse al primo? Ecclestone ha risposto così: «Vuol dire che quel pilota dovrebbe riprovarci con più insistenza l'anno successivo». Ma in cosa consiste questa novità delle medaglie? Semplice: medaglia d'oro a chi vince il GP, anzichè i tradizionali 10 punti assegnati attualmente; argento al secondo, bronzo al terzo classificato. Dal quarto posto in giù niente punti, ma conteranno i piazzamenti ottenuti dai piloti nel computo finale per l'assegnazione del titolo. La classifica Costruttori invece proseguirebbe col sistema tradizionale.

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Anche se le sue ultime dichiarazioni non furono certo carezze («Ora che sono Italia lo posso dire, è un cascatore») Mourinho continua a stimare Didier Drogba e non sarebbe certo dispiaciuto di vederselo arrivare alla Pinetina. E, secondo indiscrezioni, la cosa potrebbe essere più vicina di quanto si pensi.BRANCA, BLITZ A LONDRA - Il dirigente di mercato nerazzurro avrebbe effettuato un blitz nella capitale inglese per incontrare l'entourage dell'attaccante. Il rendez-vous sarebbe avvenuto in un ristorante di Fulham, alla presenza del procuratore del giocatore e dell'agente di Mourinho, Jorge Mendes. Drogba non ha mai fatto mistero di amare Milano, diventata spesso sua meta preferita nei giorni liberi

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Sarà Rizzoli di Bologna ad arbitrare Inter-Juventus, anticipo serale della tredicesima giornata di serie A. L'altro anticipo del sabato, Fiorentina-Udinese, è stato invece affidato a Orsato di Schio. Per il posticipo Torino-Milan è stato infine designato Farina di Novi Ligure.
PROGRAMMA E ARBITRI - Questo il programma, con gli arbitri e gli assistenti, della tredicesima giornata di serie A, che si giocherà domenica alle 15:
SABATO Fiorentina-Udinese (ore 18): Orsato di Schio (Carretta-Romagnoli; IV Tagliavento) Inter-Juventus (ore 20.30): Rizzoli di Bologna (Lanciano-S. Ayroldi; IV Girardi)
DOMENICA Bologna-Palermo: Russo di Nola (Vicinanza-R. Bianchi; IV Candussio) Chievo-Siena: N. Ayroldi di Molfetta (Masotti-M. Bernardoni; IV Giannoccaro) Lazio-Genoa: Mazzoleni di Bergamo (Lanciani-De Santis; IV Velotto) Lecce-Roma: Gervasoni di Mantova (Grilli-Rosi; IV Marelli) Napoli-Cagliari: Pierpaoli di Firenze (Alessandroni-Di Liberatore; IV Valeri) Reggina-Atalanta: Trefoloni di Siena (Forconi-Conca; IV Ciampi) Sampdoria-Catania: Tommasi di Bassano del Grappa (Giordano-Ghiandai; IV Dondarini) Torino-Milan (ore 20.30): Farina di Novi Ligure (Niccolai-Papi; IV Bergonzi)

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Nuovo Stadio Per la Juventus


Uno stadio moderno e sicuro per vivere ancora più intensamente le partite, non soltanto guardandole a pochi metri dal campo, ma anche sentendo tutte le voci e i rumori tipici di una gara di calcio». Il presidente della Juventus Giovanni Cobolli Gigli descrive così il nuovo stadio bianconero, la cui presentazione è in corso all'Auditorium del Lingotto di Torino. «Da oggi - dice ai microfoni di Juventus Channel - nasce la casa di tutti gli juventini. La Juventus è la prima società in Italia che avrà uno stadio tutto suo e questo è un motivo di grande orgoglio. Ma anche un'opportunità importante per la società di diversificare i propri ricavi e per trovare così nuove fonti da poter investire in futuro». Sul palco, insieme con il numero uno bianconero, anche l'ad Jean Claude Blanc, il capitano Alex Del Piero, il sindaco di Torino Sergio Chiamparino (noto tifoso granata), i presidenti di Federcalcio e Lega Giancarlo Abete e Antonio Matarrese. In platea l'ad del Milan Adriano Galliani. VIDEO: Viaggio virtuale nel nuovo impianto FOTO: ecco il nuovo stadio bianconero IL PROGETTO - Un impianto da 40.200 posti. Pronto nel 2011. Ecco il nuovo stadio della Juventus, la nuova "casa di tutti i tifosi bianconeri", come ha detto il presidente Giovanni Cobolli Gigli. Sorgerà nell'area attualmente occupata dal Delle Alpi e avrà il nome di uno sponsor. Con negozi, bar e tanto altro, occuperà una area totale di 355.000 mq. Ci saranno oltre 4.000 posteggi, 8 aree ristorazione, 24 bar, 459 posti stampa, 84 sky box, 34.000 mq di aree commerciali e 30.000 mq di verde. Tra dicembre e gennaio la gara d'appalto per la costruzione, a febbraio invece sarà scelto il contractor (lo sponsor che darà il nome all'impianto) e ad aprile inizieranno i lavori. Lo stadio dovrebbe essere pronto a giugno del 2011. BLANC - Il primo a parlare è stato Blanc. «Abbiamo creduto nella gente della Juve e nella sua storia - ha detto l'ad bianconero -. In questa sala ci sono tutti i protagonisti di una grande rinascita nella storia dello sport. Voglio ricordare tutti coloro che ci hanno permesso di arrivare a questo punto dopo due anni. E quindi i tifosi: 14 milioni di italiani che hanno dimostrato cuore e passione, i consiglieri di amministrazione, i soci, tra cui soprattutto John Elkann. Ma non posso dimenticare i giocatori, che sono entrati nel nostro modo di essere e hanno creduto nel nostro progetto, guidati da un grande capitano come Alessandro Del Piero».GALLIANI - Galliani è intervenuto alla presentazione del progetto del nuovo stadio della Juventus. «Anche il Milan sogna un suo stadio - ha detto l'ad rossonero - ma non è l'occasione adatta per dire quanti iter e problemi ci possono essere per costruirlo. La mia presenza qui è importate per il calcio italiano, per favorire la crescita degli stadi di proprietà». DEL PIERO - Dopo aver visto le immagini dei suoi ultimi gol, Del Piero si rivolge così al pubblico. «Mi emoziono molto nel rivedere queste gare e mi emoziono questa sera. Sono state spese parole fantastiche. Ancora una volta la Juve ha dimostrato di essere una numero uno con un progetto nuovo e anche coraggioso non solo dal punto di vista economico, ma anche perché il calcio che ha vissuto tante tragedie. Chi come me in questi anni ha accompagnato la Juve si emoziona e sono contento di essere qui da parecchio tempo». Ma qual è l’atmosfera che si vive in uno stadio? chiede la presentatrice della serata Ilaria D'Amico. «Nello stadio si percepisce l’atmosfera che c’è sugli spalti. Per noi che scendiamo in campo è un momento spettacolare: sentiamo gli umori della gente e ci accorgiamo di trasmettere delle emozioni alla gente. Tra tre anni non invidieremo più gli stadi a Milan, Manchester United e Real Madrid- dice- È una cosa bella per noi che ci giocheremo. O per quelli che ci giocheranno, dipende... È un momento fantastico. È un progetto unico e ancora una volta la Juve ha dimostrato di essere una numero uno. Lo ha fatto con un progetto nuovo, coraggioso. È un progetto che porta tantissimo orgoglio a me e a tanti che hanno accompagnato la Juve, anno più anno meno». A proposito del fatto che il nuovo impianto sarà aperto tutti i giorni, Del Piero la pensa così: «Quando parlo di orgoglio parlo di orgoglio non solo per la partita, ma anche per il fatto di poter vivere ogni giorno la nostra casa ed è proprio questo il nostro intento. È un progetto studiato apposta». Infine una conclusione dedicata alla storia della Juve: «Abbiamo visto delle immagini sacre con la famiglia Agnelli, che è ancora una colonna portante di questa società».MATARRESE - Dopo il capitano, è stata la volta del presidente di Lega Matarrese, secondo il quale con il varo del progetto dello stadio di proprietà la Juventus ha vinto lo scudetto dell'impiantistica, accendendo una luce attesa da tempo nel calcio italiano. «Siamo orgogliosi di questa serata - ha detto Matarrese - e devo dire grazie alla Juventus. Aspettavamo che si accendesse questo faro e siamo orgogliosi perché siamo riusciti a vincere questa omertà. Questa volta il campionato l'ha vinto la Juventus». Matarrese ha ricordato come «anche Milan, Inter e Lazio stiano affannosamente cercando» di seguire la strada intrapresa dalla Juventus e ha auspicato un effetto domino: «Vorrei vedere una concorrenza all'interno del calcio", ha concluso, "non deve essere uno scontro ma un modo per dimostrare di essere capaci».ELKANN - «Voglio ringraziare tutti coloro che sono qui stasera - ha dichiarato il vice-presidente Fiat John Elkann - e voglio ringraziare tutti quelli che parteciperanno alla costruzione di questo stadio. Ho in mano un pallone degli anni ’50, quando la Juve ha vinto uno dei suoi scudetti con Boniperti. Vuole essere un simbolo del passato e uno stimolo per il futuro. Lo metteremo nello stadio per simboleggiare questo. Ma visto che lo stadio non sarà pronto prima del 2011, lo voglio affidare al nostro grande capitano». Del Piero, visibilmente emozionato, ringrazia così: «Sono onorato e anche un po’ preoccupato visto quello che questo pallone ha rappresentato in tutti questi anni ma sono contento di essere parte della famiglia Juve».ABETE - «Lo sforzo della Juventus per realizzare il suo nuovo stadio è un'alba importante». Lo sottolinea il presidente della Figc Abete. «Molte altre società - aggiunge Abete - si stanno muovendo in questa direzione, ma sul versante impianti siamo in mezzo al guado. C'e bisogno che si riprenda a discutere con il nuovo governo, e non si tratta soltanto di avere contributi a fondo perduto». COBOLLI - Chiude la serata, giustamente, il presidente Cobolli: «Un cantautore una volta ha scritto una canzone che diceva “la festa è appena cominciata e già finita” ma io penso che la festa sia appena all’inizio. Ringrazio tutti quelli che sono qui, fra gli altri il vice-presidente del Coni Pancalli che ha la delega per gli stadi ed è atteso da un gran lavoro. Voglio ringraziare anche degli amici veri che sono qui, anche se per due volte l’anno sono meno amici. Parlo di Galliani e Lotito».

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DOMENICA HORROR !!!

Pessima giornata degli ar­bitri: una delle peggiori, se non la peggiore. Alla fine, però, resta un interrogativo, che nessuna moviola riusci­rà a dissipare. Lo spunto ar­riva da San Siro, il Milan in­cassa un rigore (decisivo) per un fallo avvenuto fuori area. Solo un esempio, tanto per capirci. Dal particolare al generale: l’impressione (forte anche la passata sta­gione) è che le grandi goda­no ancora di una benevolen­za che le altre si sognano. Già, l'interrogativo: l'avreb­bero dato, quel rigore, al Chievo? Alt, nessuno vuole colpevolizzare i rossoneri. Anche perché, il Milan, un penalty sacrosanto l'avrebbe dovu­to avere, nella ripresa. Collina martedì scor­so era stato categorico sulla 'sudditanza psi­cologica' («Inaccettabile sentir dire che un arbitro scende in campo per danneggiare una o l'altra squadra»). Però che qualcosa non vada come lui auspica, è evidente. Que­sto, l'ennesimo problema, che ha anche un umano risvolto psicologico. Ma tutto ha una genesi precisa, certificata dallo stesso desi­gnatore con la doppia designazione di Rocchi (arbitro di talento, bene ieri sera nel derby) per le due partite più importanti di questa giornata. La classe arbitrale italiana, per er­rori di ieri (soprattutto) e di oggi, non è all’al­tezza.
BRIGHI (Atalanta-Napoli): Valdes-rigore, Manfredini-rossoDisastro-Brighi (c’è chi lo voleva addirittura internazionale). Scarsa lucidità, compensa errori con errori, inflessibile con Zalayeta, permissivo con Doni (che gli urla di tutto in faccia) e Manfredini (che poi segnerà il gol decisivo). Andiamo con ordine. Ferreira Pin­to su Gargano a palla lontana: ci stava il gial­lo, nulla. Ripresa: al 12' Zalayeta ferma Doni, ok il giallo. Pignola (visto il metro) la secon­da ammonizione, per intervento su Talamon­ti. Al 25' concede il rigore al Napoli per un in­tervento di Manfredini su Lavezzi. L'errore: il pallone cambia direzione (qui doveva veni­re almeno un dubbio), a toccarlo è sì Lavez­zi, ma anche Manfredini. Un episodio che scatena l'ira degli atalantini, Doni urla all’ar­bitro di tutto ( «Uno schifo» tanto per citare). Dieci minuti dopo, Maggio aggancia da terra (destro sul destro) Valdes, che magari accen­tua un po', ma anche qui era rigore. Brighi fa segno di proseguire, a centrocampo Lavezzi viene trattenuto e placcato da dietro da Man­fredini (già ammonito): un giallo da casistica, l'ennesimo che resta nel taschino dell’arbi­tro. E ancora Doni, per protesta, dà un cazzot­to al pallone in segno di dispregio.
GAVA (Cagliari-Fiorentina): Su Cossu e Gila falli da rigore Gava non sembra lucidissimo. Ci può stare il penalty dato al Cagliari, anche se non è cla­moroso: Gamberini, scavalcato, allarga il braccio sinistro per bloccare Acquafresca, la punta rossoblù va giù (con disinvoltura). Pu­giotto ferma Fini lanciato da Jeda in contro­piede per un off side inesistente: ci sono al­meno due metri fra lui e Gamberini, la Fifa e l'Uefa non direbbero «Pazienza» . Intervento di Almiron su Cossu in scivolata in area vio­la, il Cagliari chiede un altro penalty: non per la mano (destra) di Almiron (involontaria, vi­sto che il pallone gli sbatte sul petto) ma per l'intervento a gamba tesa alta su Cossu. Ana­loga richiesta fa la Fiorentina, anche qui non a torto: Matheu spinge da dietro Gilardino, che finisce giù e viene ammonito per simula­zione. Incredibile.
GERVASONI (Catania-Torino): Terlizzi-Colombo, che dubbio! Gervasoni (che con i rigori ci litiga dallo scor­so anno, ricordate Inter-Parma?) dà al Tori­no un penalty molto, molto dubbio: Colombo in area, si allunga il pallone e, quando arriva Terlizzi (prima del successivo contatto), è già in caduta, trascinando la gamba destra.
DE MARCO (Milan-Chievo): Malagò-Kakà, quello era penalty Ronaldinho serve Kakà che sta tagliando, fuori area il destro di Bentivoglio viene in contatto con il destro del brasiliano, che poi cade in area: non era rigore. Punizione di Ro­naldinho, Bentivoglio in barriera (dentro l’area) devia con il gomito, il dubbio è sulla volontarietà. Ignorato un fallo di Mandelli su Dinho (fuori area, ma sempre fallo è). Inza­ghi e Mantovani si tengono in area gialloblù, De Marco fa proseguire. Clamoroso e scola­stico l'errore del guardalinee Pirondini: fer­ma Pato lanciato da Seedorf per un off side che non può esserci, visto che il baby brasi­liano è nella sua metà campo. Da rigore (que­sto sì) la trattenuta di Malagò su Kakà.
TREFOLONI (Sampdoria-Lecce): Su Ardito ci stava un rigore Ardito salta nell'area piccola blucerchiata, Padalino arriva da dietro sulla schiena e lo butta giù: era rigore. Tiro di Caserta, il pallo­ne arriva sul braccio destro di Tiribocchi che, però, è attaccato al corpo, visto che la punta si sta girando per proteggersi. Involontario.
VALERI (Siena-Bologna): Non c’era il penalty al Siena Maccarone chiede un rigore al 24' per un fal­lo di Moras: normale contatto di gioco. Netto il penalty assegnato al Bologna (Del Grosso su Marchini), che andava ripetuto (troppa gente in area). Non c’era il penalty concesso al Siena: Lanna si appoggia su Calaiò che va giù senza però subire fallo.
MAZZOLENI (Udinese-Reggina): Pepe off side, ok annullare Quagliarella a forbice su Valdez: rischio ros­so. Ok annullare il gol di Domizzi (dopo la re­spinta del portiere amaranto): quando Qua­gliarella calcia la punizione, Pepe (che devia verso Campagnolo) è in off side.

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D'Agostino e Maggio fra i convocati

L'attesa novità è D'Agostino che sarà tra i convocati di Lippi per l'amichevole dell'Italia di mercoledì ad Atene contro la Grecia. Fuori invece Del Piero, come annunciato d'altronde dallo stesso ct. Tornano Toni, Camoranesi e Iaquinta, ancora indisponibili invece i vari infortunati Buffon, Di Natale, Pirlo e Aquilani, ai quali si è aggiunto Zambrotta. Convocato anche Maggio del Napoli.
Ecco la lista:
PORTIERI: Curci (Siena), De Sanctis (Galatasaray);
DIFENSORI: Bonera (Milan), F. Cannavaro (Real Madrid), Chiellini (Juventus), Dossena (Liverpool), Gamberini (Fiorentina), Grosso (Lione), Legrottaglie (Juventus);
CENTROCAMPISTI: Camoranesi (Juventus), D'Agostino (Udinese), De Rossi (Roma), Gattuso (Milan), Maggio (Napoli), Montolivo (Fiorentina), Perrotta (Roma);
ATTACCANTI: Gilardino (Fiorentina), Iaquinta (Juventus), Pepe (Udinese), Quagliarella (Udinese), G. Rossi (Villarreal), Toni (Bayern Monaco).

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IL CITY CHIAMA MOURINHO


Maxi offerta del Manchester City per Jose Mourinho: il club di Premier League è pronto ad offrire un contratto di oltre 18 milioni di euro all'anno al tecnico dell'Inter. Secondo il 'Sun', lo Special One è il favorito per la successione del gallese Mark Hughes, che nonostante le rassicurazioni della dirigenza continua ad essere a rischio esonero. La trattativa, per quanto complicata, non pare impossibile se è vero - come scrive il tabloid britannico - che ci sono già stati contatti tra le parti e le prime reazioni sarebbero state positive. Acquistato da un consorzio di Abu Dhabi il City è diventato all'improvviso uno dei club più ricchi al mondo, capace di strappare a suon di milioni di euro il fantasista brasiliano Robinho al Chelsea. La strategia per arrivare a Mourinho è iniziata almeno cinque settimane fa, ma non dovrebbe concretizzarsi prima del termine dell'attuale stagione. Il Sun sottolinea anche il difficile ambientamento del portoghese in Italia, alle prese con «l'ostilità dei media» e «la mancanza di passione dei tifosi». Lo stesso tecnico portoghese d'altronde non ha mai nascosto il suo desiderio di tornare ad allenare in Premier League: un sogno che tra qualche mese potrebbe avverarsi.

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nuovo contratto per C. Ronaldo


Nuovo contratto all'orizzonte per Cristiano Ronaldo: il Manchester United è pronto ad un sostanzioso adeguamento se il portoghese abbandonerà l'idea di trasferirsi al Real Madrid. Dopo un'estate con le valigie in mano, il 23/enne lusitano è rimasto all'Old Trafford e ora che ha recuperato dall'infortunio alla caviglia è tornato protagonista dei Red Devils, con sette gol in 13 presenze. Una risposta a chi lo accusava di giocare senza motivazioni che ha convinto lo United - scrive oggi il Sun - ad avviare una trattativa con il suo procuratore, Jorge Mendes. Ronaldo, sotto contratto fino al 2012 con il Manchester United, guadagna oltre 6,5 milioni di euro all'anno.

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passione West Ham per Obama


Non c'è solo il basket ma anche il calcio tra le passioni sportive di Barak Obama. Il nuovo presidente eletto degli Stati Uniti tifa per la squadra inglese del West Ham allenata dal tecnico italiano Gianfranco Zola e nella sua prossima visita a Londra potrebbe recarsi all'Upton Park per vedere gli Hammers all'opera. A rivelarlo è il quotidiano inglese 'The Sun', che nell'edizione odierna parla di un invito da parte del club londinese diretto al prossimo inquilino della Casa Bianca per vedere una partita di Di Michele e compagni.

LA FELICITÀ DI ZOLA - Obama - spiega il quotidiano inglese - è diventato tifoso del West Ham per merito della sua sorellastra, Auma, che vive nel Kent e lo stesso Zola ha detto di sperare in una visita di Obama all'Upton Park, lo stadio dove giocano gli Hammers a Londra. «Sarebbe un vero piacere - ha ammesso l'ex fantasista della nazionale italiana e del Napoli - Se vuole venire a vedere una delle nostre partite saremmo felicissimi di averlo come tifoso. Penso però - ha aggiunto Zola - che per un pò di tempo sarà molto impegnato».

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